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venerdì 7 luglio 2017

Arsenal v Dinamo Mosca: L'Amichevole Più Assurda Della Storia (1945)

"La guerra senza lo sparo"

La partita tra Arsenal e Dinamo Mosca, giocata durante la seconda guerra mondiale a White Hart Lane (stadio del Tottenham) a causa dell'inagibilità di Highbury, è rimasta nella storia.
Non certo per l'importanza del match. Siamo in un freddo inverno del 1945.
Ma perchè Highbury era inagibile? Era occupato dal Ministero della Difesa inglese che aveva installato un Air Raid Precautions Centre. Sono pochi i testimoni diretti di questa partita, e in verità anche i pochi che c’erano non hanno visto praticamente nulla. Per il semplice motivo che il protagonista principale di questa partita fu la nebbia.


PERIODI DI GUERRA
La guerra era finita e le 3 potenze vincenti (Inghilterra, Russia ed USA) erano pronte a spartirsi il territorio tedesco. La Football Association inglese, per favorire l'amicizia tra le due nazioni contro il nazi-fascismo (di Germania ed Italia), invitò la squadra campione dell’Unione Sovietica, la Dinamo Mosca, per un tour di amichevoli in giro per il Regno Unito.
I due paesi erano ancora alleati e, malgrado si fossero già delineati i motivi che avrebbero innescato la “guerra fredda”, un esito diverso nella definizione dei rapporti fra Est e Ovest pareva ancora possibile.
Winston Churchill non aveva ancora parlato della “cortina di ferro” (che avrebbe diviso l'Europa), George Kennan (l’ambasciatore americano a Mosca) non aveva ancora ispirato la “dottrina Truman” (che innescò la Guerra Fredda tra USA e Russia) e membri influenti del mondo accademico statunitense suggerivano addirittura di condividere i segreti nucleari con la Russia per porre sotto controllo internazionale la devastante arma atomica. Insomma Inghilterra e Sovietici erano alleati ma i russi non si fidavano delle potenze occidentali, pur tuttavia il tour iniziò comunque.


UNIONE SOVIETICA O DINAMO MOSCA?
La Dinamo Mosca che si imbarca verso l’Inghilterra, non è proprio la Dinamo Mosca.
In maniera piuttosto silenziosa, vengono aggregati alla delegazione per la trasferta anche i migliori calciatori del campionato sovietico. Quella che arriva in Inghilterra, è a tutti gli effetti una nazionale dell’Unione Sovietica, ma che gioca con i colori della Dinamo Mosca.
I calciatori arrivano in Inghilterra vestiti tutti uguali, con delle enormi borse e scatoloni al seguito.
In tanti si interrogano sulla natura di quel bagaglio, alcuni dicono che sono bombe atomiche.
Per quanto riguarda il tour di amichevoli, la Dinamo Mosca ha solo due richieste da fare: che almeno una partita venga arbitrata da un arbitro sovietico, e che uno degli incontri si disputi contro l’Arsenal, formazione che all’epoca era considerata leggendaria anche al di fuori dei confini inglesi.
Dopo aver trovato a fatica un posto in cui i calciatori sovietici potessero dormire (niente cibo, all’ambasciata sovietica, non volevano correre il rischio di essere avvelenati) il tour ha inizio.
La prima partita è a Stamford Bridge, davanti a più di 80.000 spettatori, contro il Chelsea.
Pronti, via e la Dinamo è già sotto 2-0 con le reti di Goulden e Williams.
Al minuto 37 ci sarebbe l’occasione per riaprire la partita ma Solovyov sbaglia il calcio di rigore, la Dinamo però non si scompone e riesce a trovare il pareggio nella ripresa, è 2-2.
Ci pensa Tommy Lawton a ristabilire le gerarchie al 77° ma il bomber sovietico Bobrov all’ 83° pareggia i conti con un gol che era nettamente in offside. Lawton, andando a chiedere spiegazioni al direttore di gara, si senti dire che il gol era stato convalidato per motivi “diplomatici”.
Esito finale 3-3 e un pareggio che per la Dinamo equivaleva a una vittoria.
Finirà anche in pareggio (2-2) l'ultimo match del tour contro i Glasgow Rangers (i russi giocarono in 12 per larga parte del match: gli arbitri britannici non erano ancora abituati a gestire le sostituzioni, imposte dai russi ed entrate in vigore 20 anni dopo).


LA SFIDA ALL'ARSENAL
A White Hart Lane, quel giorno, le squadre scendono in campo, ma trovano davanti a loro un muro di nebbia che rende praticamente impossibile vedere a più di mezzo metro di distanza.
Come si fa a giocare in quelle condizioni? Ma la partita si deve giocare per forza.
Per l’occasione, c’è anche l’arbitro sovietico, Nikolay Latyshev. Da qui in poi, è tutta leggenda. Sono in pochi ad aver capito davvero cosa sia successo quel giorno, in campo. L’Arsenal, per rispondere alla Dinamo Mosca, si era fatta prestare alcuni dei migliori calciatori inglesi dell’epoca.
Come il leggendario Stanley Matthews, per esempio, o Stanley Mortensen (autore di 2 reti).
Ben presto, si capisce però che la nebbia è davvero troppo fitta per capirci qualcosa.
E basta poco perché, in un attimo, le regole del calcio vengano momentaneamente stravolte, per questa amichevole.


CHI GIOCA IN 15, CHI RITORNA IN CAMPO DOPO L'ESPULSIONE
La nebbia era così fitta che l’incontro si trasformò ben presto in una farsa, sotto ogni punto di vista. Le regole, allora come oggi, prevedevano che fosse visibile il campo da porta a porta.
Il pubblico londinese, nella confusione generale, ad un certo punto del match pensava che i sovietici stessero giocando contemporaneamente in 15 (tra una sostituzione e l'altra)!
Mentre l’Arsenal ebbe un giocatore espulso che fece ritorno sul terreno di gioco senza che il direttore di gara se ne accorgesse della furbata. Le cronache dell’epoca citano che uno spettatore, ad un certo punto dell’incontro, si sarebbe posizionato addirittura fra i pali di una delle due porte.
Infatti il portiere dei Gunners, confuso dalla nebbia andò a sbattere sul palo nel tentativo di parare. Una botta atroce. Dolorante alla testa, l’estremo difensore era definitivamente fuori gioco.
Senza che nessuno se ne accorgesse, entrò un ragazzo del pubblico che, sfilando i guanti al numero 1 titolare, si mise tra i pali al suo posto. Il punteggio finale, con la vittoria degli ospiti per 3-4 (dopo il 3-1 dei Gunners), rimane una delle poche cose certe dell'incontro. Forse.



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