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mercoledì 7 giugno 2017

Tim Johnson e Le Bugie Sulla Guerra In Vietnam (MLB)

Tim Johnson nato il 22 luglio 1949 giocò come interbase in MLB tra 1973 e il 1979, balzò agli onori della cronaca come manager dei Toronto Blue Jays e in particolar modo per aver detto una grossa bugia.
Come giocatore firma per i Los Angeles Dodgers nel 1967 come free agent, poi è ceduto ai Milwaukee Brewers per Rick Auerbach nel 1973 quando era ancora un giocatore da Minor.
Iniziò come SS, poi divenne un utility (schierabile in più ruoli).
Nel 1978 finisce in Canada ai Toronto Blue Jays: chiuderà la sua carriera l'anno dopo con una AVG di .223 in 516 partite.


LA CARRIERA COME MANAGER E COACH
Dopo il ritiro come giocatore, Johnson ha trascorso i successivi 20 anni come scout, coach o manager, dividendosi tra Minor e Major (Montreal Expos, Boston Red Sox e Chicago Cubs).
Divenne manager dei Blue Jays nella stagione 1998, battendo la concorrenza di Davey Johnson  Larry Bowa, Paul Molitor e Buck Martinez.
Nonostante alcuni litigi, Johnson è sempre stato un ottimo comunicatore.
Si ricordano comunque dissapori con alcuni giocatori, tra i quali Pat Hentgen, Ed Sprague, Roger Clemens che lasciarono la squadra dopo il 1998.
Nonostante questa mancanza di chimica di squadra, Johnson guidò i Blue Jays a un rispettabile terzo posto nel 1998 con un record di 88-74, a soli quattro partite dalla wild card.
Ovvero la miglior stagione della franchigia canadese dalle World Series vinte nel 1992 e nel 1993.


GUERRA IN VIETNAM
Da parte dei maliziosi, questo successo è stato in parte attribuito alle storie che Johnson raccontava ai suoi giocatori riguardo le sue esperienze come soldato nella guerra del Vietnam.
A suo dire serviva per motivare i giocatori, ogni allenamento e partita ricordava loro quanto era stata dura la vita in trincea.
La guerra In Vietnam scoppiò nel 1955 e terminò nel 1975 (ad affrontarsi gli insurrezionalisti filo comunisti e il governo autoritario filo-americano del Vietnam del Sud. Da una parte l'esercito Vietnamita del Nord, Cina e Russia...dall'altra parte USA, Australia, Tailandia, Filippine).
Quando l'editorialista del Boston Globe (Bob Ryan) pubblicò una storia sulla guerra in Vietnam, Johnson disse "Io non parlo mai riguardo ciò. E' un qualcosa che fa parte del passato".
Evidentemente era preoccupato di essere scoperto.
Quando divenne manager di Toronto nel 1998, disse casualmente (forse per sbaglio) ad un giornalista che era stato esentato dalla guerra in quanto giocatore di Baseball.
Tuttavia le bugie non si fermarono.
Per esempio, raccontò ad Hentgen diverse storie di guerra per cercare di convincerlo ad accettare un ruolo diverso nella rotazione della squadra.
Gli raccontò di aver ucciso per sbaglio una ragazza e il suo fratellino minore, essendosi trovati sulla sua linea di fuoco.
Insomma nella vita c'erano da fare anche azioni riprovevoli e scelte diffcili.
Anche Greenwell, attraverso storie di questo tipo, veniva spronato ad essere più duro/aggressivo.
Johnson parlava ai suoi giocatori della guerra più di qualunque altra cosa.


LE BUGIE, LA CONFESSIONE E IL LICENZIAMENTO
Venne scoperto quasi per caso, poco prima del suo compleanno.
La moglie di Johnson gli regalò un'Harley.
Roger Clemens, amico di Johnson, ex lanciatore Blue Jays e veterano di guerra, voleva regalargli un casco da motociclista con il logo della sua unità di combattimento su di esso.
Così iniziò con qualche verifica per risalire alla sua unità di combattimento.
Gli esiti furono infausti.
Gli amici a Clay Center, dissero a Clemens che Tim non era mai andato in Vietnam.
Neppure la moglie era al corrente delle bugie.
Tim negò in un primo momento, poi fu costretto a confessare e a scusarsi: "E 'stata una strategia per motivare la squadra"
Qualche tempo dopo, Johnson disse a diversi giornali canadesi che tutte queste storie erano state inventate.
In realtà, Johnson era stato riserva nel corpo dei Marines durante la guerra, allenandosi al Camp Pendleton insieme ai Farm System dei Los Angeles Dodgers.
S'inventò anche di aver giocato per 20 anni in un All-American High School di Basket, rifiutando una borsa di studio per frequentare UCLA.
Johnson confessando la verità, a suo dire, si tolse "un peso di 50.000 libbre" dalle spalle.
Disse di aver mentito perché si sentiva in colpa per non essersi arruolato (esentato in quanto Minor League), mentre molti dei suoi amici combatterono in guerra perdendo anche la vita.
Provato anche psicologicamente per anni di bugie, entrò in terapia.
I Blue Jays erano inizialmente disposti a rimanere con Johnson, anche se molti giocatori non erano d'accordo.
Su tutti Sprague che etichettò Johnson come un "bugiardo" e "traditore".
Darrin Fletcher, catcher, dirà che il cambiamento era la scelta più giusta: ''Ero disposto a dargli una seconda possibilità ma con tutte quelle bugie, avrebbe potuto sopravvivere in squadra quando sarebbero arrivate 2 o più sconfitte consecutive? Io non la penso così"

Il General Manager Gord Ash dei Blue Jays: "Inizialmente ho resistito dal licenziarlo perché ero fiducioso che la gente gli avrebbe dato una seconda possibilità, lui era davvero pentito. Tuttavia i giocatori non lo accettavano. I media idem. Non avrebbe funzionato"

Verrà licenziato e sostituito da Jim Fregosi.
Il record di Johnson fu migliorato solo nel 2015.
Tim comunque finirà in Messico diventando manager per i successivi 7 anni di Diablos Rojos, Yaquis De Obregón ed Águilas de Mexicali (sino al 2005), tuttavia i 30 anni di bugie rimarranno per sempre impressi nella memoria di giocatori ed appassionati.



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