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venerdì 12 maggio 2017

Le Turbolenze Dei Tifosi Del Panathinaikos: Razzi, Laser e Sirene Illegali (Basket)

Nel 2013 il giudice d'appello dell'Euroleague accolse in parte il ricorso del Panathinaikos Atene a seguito della squalifica del campo che riguardava incidenti accaduti all'OAKA Arena durante la stagione 2012/13.
Il giudice ridusse da tre a una la sanzione di partite da giocare in casa a porte chiuse.
Venne però confermata la multa di € 40.000.
Nel merito dell'altro ricorso, il giudice confermò anche la multa di € 9.000 per gli incidenti che si erano verificati durante l'ultima Top 16 nella partita interna del 4 aprile.
Condita da aggressione dei tifosi locali verso la squadra ospite CSKA Mosca alla OAKA Arena.
Insomma, nel Basket attuale, quanto può valere avere un palazzetto pieno di gente, rumoroso, a volte anche molesto? Tanto.
Tanto da accettare di ricevere grosse multe pur di far giocare i propri giocatori e soprattutto gli avversari dentro la marea verde.
Le motivazioni delle 3 giornate di squalifica e i 40.000 € di multa erano stati sanzionati per la recidività nell’infrangere le regole della manifestazione europea (come ad esempio usare fischietti, sirene illegali, laser, fumogeni), ed un’altra giornata a porte chiuse più altri 60.000€ di multa per aver giocato sia gara 3 che gara 4 di playoff contro il Barcellona con più spettatori di quelli ammessi dentro ad OAKA.
Di casa ad OAKA, l'utilizzo di sirene reputate illegali, fatte partire quando gli avversari iniziano le azioni di gioco.
Per intenderci ci si riferisce alle sirene utilizzate durante disastri nucleari o raid aerei bellici.
Il proprietario della squadra Dimitris Giannakopoulos inoltre aveva criticato aspramente l’arbitraggio subito contro il CSKA Mosca nelle Top 16 del 2013 additando i vertici dell’EL come schiavi dei soldi russi e beccandosi come risposta 150.000 € di multa e un’ammonizione da parte del giudice indipendente dell’Euroleague (oltre ad altri 9.000 € per gli incidenti avvenuti dentro al palazzetto).
Ma al magnate greco non è bastato e prima di gara 5 di playoff contro il Barcellona ha rincarato la dose con il titolo “Bertomeu vai all’inferno“.
Le sanzioni arrivate in questi anni non sembrano aver preoccupato più di tanto i vertici della squadra greca, ecco che quindi la mano pesante è arrivata per cercare di mettere un freno a questa situazione divenuta, con il passare degli anni, veramente pesante.
Nel 2015 altra multa complessiva di 180.000 € al termine di gara 3 dei Playoff contro il CSKA Mosca.
Nel referto arbitrale sono stati segnalati comportamenti devianti da parte di Dimitris Giannakopoulos, socio del club, il quale, al termine della gara in questione, avrebbe fatto irruzione nello spogliatoio degli arbitri tentando di aggredirli e minacciando gli stessi con frasi ingiuriose.
Ad aggravare la situazione di Giannakopoulos, e di conseguenza ad aumentare l’importo della pena pecuniaria, si aggiunse il suo stato di recidività.
Nel particolare: 10.000 € di multa per l’utilizzo di materiale pirotecnico, 12.000 € per l’uso di laser e in conclusione 8.000 € per lancio di oggetti verso il campo di gioco.



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