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sabato 11 marzo 2017

Duke, Giocatori ed Università Più Odiata D'America? Ecco I Motivi (Basket NCAA)

Insieme alla squadra di Football di Notre Dame, sicuramente Duke è l'università più odiata in America.
Sono innumerevoli le t-shirt con su scritto "Duke sucks" o ancora "respira se odi Duke", non si contano i manifesti "perchè odiamo Duke", i gruppi "I Hate Duke" su Facebook si sprecano e poi ancora "Grayson Allen Sucks", "Hate Grayson Allen" (è un giocatore).
Il motivo di tanto odio, non è l'università in sè, ma la squadra di Basket NCAA.
Forse perchè il programma di coach Mike Krzyzewski è il più vincente da quando la NCAA è diventata a 64 squadre (1985): 5 titoli, 4 secondi posti, 12 volte alle Final Four, .755 di W alla March Madness.
Tutta l'America, eccetto Durham, sono contro Duke.
Si spera che la propria squadra vada avanti il più possibile e che Duke venga eliminata il prima possibile.
I tifosi sono chiamati Cameron Crazies e sono altrettanto odiati (c'è ad esempio Crazy Towel Guy pittoresco tifoso dei Blue Devils che suona la carica del Cameron Indoor Stadium facendo roteare i suoi asciugamani), così come la voce TV Dick Vitale soprannominato Dukie V.
Gli arbitri sono accusati di fischiare sempre a loro favore (ma questo capita con tutte le squadre che vincono ed indipendentemente dallo sport in questione).
Ad esempio il giornalista Will Blythe è nato a Chapel Hill, crescendo orgogliosamente nell’odio per i Blue Devils poi si è trasferito a New York City ma non ha dimenticato le proprie abitudini di voler veder perdere Duke a tutti i costi.
Talmente l'odio, le prese in giro e le critiche che nel 2004, a causa di un arbitraggio scandaloso, Duke viene buttato fuori contro UConn.


LA RIVALITA' CONTRO NORTH CAROLINE
8 miglia è distanza che separa Chapel Hill da Durham.
Le due cittadine sono famose per ospitare due università, North Carolina e Duke appunto.
Le due università hanno come detto dato i natali a due gran belle squadre di basket, i North Carolina Tar Heels e i Duke Blue Devils.
Famose per il colore delle loro maglie: celesti le prime, blu le seconde.
E per una rivalità sportiva in America senza pari o quasi.
“Eight miles and two shades of blue”, è la frase che racchiude tutto: “Otto miglia e due tonalità di blu”, quello più chiaro dei Tar Heels e quello più scuro dei Blue Devils.
E siccome la rivalità è tremenda, intensa, quasi maniacale, restare semplici spettatori disinteressati è quasi impossibile.
Lo scrittore Will Blythe ne faceva una questione di passo.
Un uomo di Duke passeggia per la strada come se il mondo fosse suo.
Un uomo di North Carolina cammina come se non gliene importasse nulla.
L’Università di North Carolina (UNC) è statale (la maggiorparte degli iscritti è del posto, qualche anno fa però uno scandalo ha messo in luce dei corsi fantasma seguiti dagli studenti atleti), mentre Duke è privata e piena di figli di ricchi della East Coast (cioè vengono da fuori), pronti a sborsare fior di quattrini perché i loro figli possano iscriversi.
North Caroline è un'università storica avendo sul groppone più di 2 secoli, Duke invece è il nuovo che avanza (fondata negli anni 20 del 1900).
Dai Tar Heel, tanto per intenderci, è uscito Michael Jordan, James Worthy (super campione dei Lakers di Magic Johnson e Kareem Abdul-Jabbar) e Vince Carter (forse il miglior schiacciatore di sempre), Bobby Jones e Bob McAdoo e menti del gioco come Dean Smith (a cui è da anni intitolato il palazzo dove giocano i Tar Heels, nonostante lui sia tuttora in vita), Doug Moe, Billy Cunningham e George Karl.


INDAGINI E GIOCATORI ODIATI DI DUKE
Tornando a parlare di Duke, si ricorda l'indagine di Grantland quando fece un tabellone/classifica estrapolando 8 giocatori degli anni 80, 8 dei 90, 8 dei 2000 e 8 di Duke per determinare il giocatore più odiato della storia.
Il bimensile Complex ha diramato la lista della top 10 bianchi più odiati e la top 20 dei giocatori di Duke più odiati.
Ai primi due posti: J.J.Redick (2002-2006) e Christian Laettner (1988-1992)
J.J. Redick oggi ai Clippers bianco, cattivo ed antipatico, amato da mezza America e odiato dall'altra.
"Gli chiedevamo, dove vuoi andare all'università?"
E lui "A Duke".
"E la seconda scelta? "A Duke".
È titolare dal primo anno, segna 15 punti a partita. I liberi li tira col 91%. È il 2003: il torneo della Atlantic Coast Conference è trionfale: Duke anzitutto batte la rivale North Caroline in semifinale.
Le due università si detestano come detto.
JJ viene spesso preso da parte da coach K. "Troppe feste, ragazzo, cambia vita se vuoi diventare un campione".
È sovrappeso.
Guarda le foto delle superiori JJ, e se ne accorge pure lui. La notte mangia da Bojangles.
E fa "compagnia" ai compagni di stanza che fumano mariujana, quando la polizia li becca e ha qualcosa da ridire.
Lui "controllava le mail". Perdonato.
Redick crede in coach K. Quello tra lui e Duke è il matrimonio dei sogni, non può buttare via tutto. Coach K gli farà una sorpresa tanti anni dopo quando con un volo privato, si presenterà proprio al matrimonio di JJ 5 ore prima, per bere un bicchiere di vino, fare gli auguri.
Clay Travis di Cbs Sport lo definisce: "Il giocatore più odiato d'America".
Gli studenti di Maryland diffondono il suo numero di cellulare: i tifosi delle altre scuole lo chiamano, e non per complimentarsi.
Perché lui segna e poi fa vedere le 3 dita: un'altra tripla in faccia, ragazzi.
In America lo chiamano smirk. Il ghigno. Segna, e parte automatico.
I Cameron Crazies, i suoi tifosi, i più pazzi d'America, si innamorano ogni secondo di più: "JJ is better", urlano forte. Il resto del mondo lo detesta. Nascono siti internet contro di lui.
Gli insultano in coro la sorella di 12 anni.
Lui ricorda, anni dopo, al sito Grantland: "Ero un coglione, ma ero insicuro, volevo farmi vedere intoccabile".
In seguito viene scelto al draft alla 11, dagli Orlando Magic.
E vede così premiata la scelta di non lasciare Duke prima del tempo. Di laurearsi.
Senza rinunciare ai soldi.
Christian Laettner tanto per intenderci fu colui che calpestò il petto di Amuni Timberlake (ala di Kentucky) durante un quarto di finale del 1992 (i Blue Devils vinsero alla sirena proprio con un canestro di Laettner).
Fu tra i più grandi giocatori di college di tutti i tempi (battè diversi record), al punto che venne convocato nel Dream Team USA nel 1992 (suscitando però diverse critiche, in quanto furono lasciate a casa diverse stelle NBA che avrebbero potuto prendere il suo posto).
Anche la sua carriera in NBA fu buona, almeno sino a fine anni 90.
Poi nel 2003 la sospensione per doping.
In seguito tentò di acquistare i Memphis Grizzlies, non ci riuscì ed ebbe anche qualche problema legale.
Oggi invece c'è Grayson Allen che tra febbraio e dicembre 2016 è stato protagonista per aver messo 3 sgambetti intenzionali nei confronti di altrettanti avversari.
Allen arrivava in questa stagione dopo una super annata, gli occhi NBA erano tutti su di lui, vacillò nel periodo del draft, ma Coach K e tutto il sistema Duke lo fecero restare ancora per una stagione con la reale possibilità di poter vincere il tanto sognato titolo NCAA.
L’inizio di stagione se pur carico di aspettative non è stato pari alla sua fama, peggiorato praticamente in tutte le sue statistiche ha dato spesso segni di insofferenza, come se volesse finire la stagione il prima possibile, a dicembre 2016 c'è finalmente riuscito.
Sul finire del primo tempo nel match poi vinto contro Elon...Grayson, preso da un raptus di follia, commette un fallo che ci sta ma poi scalcia Steven Santa Ana facendolo cadere: fallo e scenata isterica in panchina.
Grayson come detto non è nuovo a queste scorrettezze, stando alle statistiche dell’NCAA è il 3° sgambetto negli ultimi due anni, già lo scorso anno in più di una occasione era stato graziato prima dalla stampa e poi da Coach K e vuoi un po’ per ancora la poca attenzione mediatica, un po’ per la mano morbida del coach si era sempre passati sopra a questi fatti negativi.
Questa volta però le cose sono andate in modo diverso, non solo perchè recidivo ma anche perch'è l’attenzione su Allen è massima, candidato a giocatore dell’anno, vero leader di Duke e con un piede già in NBA
I vari media subito si sono schierati contro Allen e come si sa la potenza mediatica fa miracoli e cosi coach K ha preso la giusta decisione di sospendere Allen a tempo indeterminato, perché prima di tutto gli allenatori del college sono degli educatori.


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