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sabato 22 ottobre 2016

La Storia Dei San Jose Bees: Home Of The Bad News

Ken Reitz: "Questo è l'ultimo rifugio dei tossicodipendenti in pensione"

I San Jose Bees negli anni 80 sono una franchigia della California League (single A delle Minor League di Baseball).
Vengono affiliati ai Montreal Expos (100mila dollari annui) ma l'affiliazione è persa nel 1982: scarso interesse dei tifosi e stadio quasi sempre deserto (anche quando i biglietti vengono dati gratis).
Neppure il giornale locale s'interessa di loro.
Come detto la prima stagione del nuovo General Manager Harry Steve è terribile: 30mila biglietti distribuiti gratuitamente ma solo un centinaio vengono regalati.
Nei tre anni successivi (triennio dal 1983 al 1985) chiudono ovviamente nettamente ultimi.
Il Municipal Stadium con una presenza media di 500 spettatori pare deserto, vista la capienza ben maggiore.
Quando si parla dei Bees siamo nel pieno delle Minors, nel mentre però la MLB usa il pugno duro contro i giocatori che si fanno di Marijuana e Cocaina.
Lo scandalo che colpisce i Pittsburgh Pirates (e finanche la loro mascotte) lascia tutti a bocca aperta: 17 giocatori finiscono sotto inchiesta e 7 spacciatori vengono arrestati (tra i quali Chris Liebl).
Ma lo scandalo non colpisce solo Pittsburgh.
Willie Mays Aikens prima base dei Royals sniffò cocaina alle World Series 1980, Tim Raines la nascondeva nei guanti o nella tasca posteriore, l'esterno dei Cardinals Lonnie Smith indossava calzini di Playboy dove appunto nascondeva la cocaina.
Tornando ai Pirates fu l'esterno Dave Parker che introdusse il suo spacciatore a tutta la squadra.
Comunque molti di questi giocatori vengono messi alla porta dalle varie squadre.
Per approfondire: I Pittsburgh Pirates e Lo Scandalo Cocaina Degli Anni 80


I SAN JOSE BEES: LUOGO DI RITROVO PER TOSSICODIPENDENTI ED ALCOLISTI
Il General Manager dei Bees, Harry Steve, può contare solo sull'affiliazione con un team di NPB: i Seibu Lions.
Visto che le casse piangono, intravede un'opportunità: "e se mettessi sotto contratto i giocatori epurati dalle altre squadre per via dell'uso di stupefacenti?".
Entrando nei particolari per quanto riguarda i giocatori tagliati dalle altre squadre, be' l'anno della cocaina per Mike Norris fu il 1982 (appena due anni prima denigrava i compagni che la sniffavano).
Furono anni difficili per lui con 5 volte in centro di riabilitazione in 4 anni ed un arresto per droga in Repubblica Domicana.
"Misero un po 'di marijuana nel mio cappotto di pelle. Venni arrestato all'insaputa di mia madre e della mia squadra che non sapevano dove stavo. Venni sentenziato a 6 mesi"
In seguito il general manager di Oakland, Sandy Alderson, andò lì per offrirgli un contratto per le Minors per il 1986.
"Pensai che fosse un insulto. Triple A? Rifiutai. Non sapevo che stavo per commettere uno dei miei due più grandi errori: usavo cocaina e non scelsi quel contratto, rimasi senza lavoro".
A capodanno 1986 una mattina si risvegliò con una donna di 300 pound nel suo letto, senza sapere come e perchè.
Poi guardandosi allo specchio pensò "vedo solo un tossicodipendente, non sono meglio dei magnaccia e delle lucciole".
Anni dopo però dirà: "fu il più bel giorno della mia vita".
Di seguito, a marzo, Norris incontrò Harry dei Bees.
"Sembrava pesasse 150 chili", dice Harry.
"Era depresso e senza lavoro. Era un ex giocatore che aveva vinto in una sola stagione 20 partite ma fu facile metterlo sotto contratto: voleva solo un posto per giocare".
Ken Reitz dopo la sua esperienza ai Cardinals, viene venduto ai Chicago Cubs.
Al suo primo giorno con Chicago, nel 1981, uno sconosciuto gli si avvicinò gettandogli un busta di carta marrone.
Dentro c'erano quattro barattoli di anfetamine, ciascuno contenente circa 100 pillole.
"Sono un farmacista" disse l'uomo.
Dice Reitz in seguito "quell'uomo rovinò la mia vita".
Il suo matrimonio andò a rotoli, bevve pesantemente.
Un giorno, riempito di anfetamine e non avendo dormito per due giorni, stava guidando la sua nuova Jeep a Chicago quando si convinse che un gruppo di ragazze stavano cercando di rubargli le gomme dell'auto.
Afferrò un fucile calibro 22, saltò fuori e sparò ai suoi pneumatici in modo che le ragazze "fantasma" non potessero più rubarli.
Il Cubs lo rilasciarono nel 1982.
I Pirates due mesi dopo.
Nell'83 finì in Triple A sotto i Cardinals, nel '84 e 45 per i Rangers.
Nel marzo del '86 a 34 anni, aveva giocato appena 55 partite negli ultimi quattro anni, 48 dei quali nelle Minors.
"Mio padre mi disse 'Perché non provi con San Jose?' Così ho chiamato. Credevo stessi andando in una Rec League. Non sapevo che avrei giocato in California League".
Daryl Sconiers venne invece rilasciato dagli Angels, dopo aver ammesso di avere problemi di droga.
Nessuno lo prese, neanche nelle Minors.
Derrel Thomas, 35 anni, ai tempi aveva quattro soprannomi: Hot Dog, Minute Man, Farmer John e Junkyard Dog. 
Implicato pure lui nella "farmacia" di amfetamine e cocaina che era Pittsburgh ai tempi, viene rilasciato.
E Todd Cruz, 30 anni, un infielder rilasciato da Detroit per problemi di alcool (cambiò 6 squadre in 6 anni).
E' fu così che Harry ingaggia Mike Norris degli Oakland Athletics (22-9 con 2.53 di ERA nel 1980), Ken Reitz dei Pirates (votato per l'All Star Game), Todd Cruz che vinse due anni prima le World Series con i Baltimore Orioles, Derrel Thomas (per la verità subito rilasciato perchè odiato dagli stessi compagni di squadre per continui litigi), Daryl Sconiers degli Anaheim Angels e il promettente Steve Howe (rookie del 1980 con i LA Dodgers).
Cosa accomuna quindi tutti questi giocatori? L'alcol, la droga e le comunità di recupero per tossicodipendenti.
Arrivano un'altra decina di ex atleti di MLB che non hanno mai sfondato nelle Majors: chi si è perso per violenze domestiche, chi per infortuni, chi per problemi caratteriali, chi per sfortuna.
Il roster è completato da 5 giapponesi che non conoscono l'inglese (guidati ed istruiti da Hank Wada. Che è allo stesso tempo guidatore del bus della squadra, istruttore morale, medico agopuntore, allenatore dei pitchers) e da altri giovani atleti.
Chi entra in campo ubriaco, chi non può tornare nel suo paese di origine in quanto pende sulla sua testa un mandato di arresto, chi dorme in un furgone all'interno dello stadio (Fernando Arroyo), il lanciatore è un investigatore privato che non giocava a Baseball da 8 anni (Mike Stash Bigusiak).
Ma la maggiorparte dei Bees vivono proprio nello scantinato dello stadio: il San Jose Hilton.
Brandine, sacchi a pelo, frigorifero pieno di alcolici, tappeto recuperato da un cassonetto, poster dei Led Zeppelin e di un film porno del 1983 e il cartello "Do Not Disturb".
Ah, in tutto questo, alcuni giocatori quali Reitz e Norris fanno anche ritardo agli allenamenti perchè hanno la patente sospesa.

In seguito viene messo sotto contratto anche Kenny Foster ma subito dopo rilasciato.
Norris andò dal General Manager e disse: "Harry sai quello che hai appena fatto?"
"Si, ho rilasciato Kenny Foster"
"No, hai appena rilasciato uno dei più grandi gangster di Oakland"
"Uh, non lo sapevo"

C'era anche Cias un artista e spirito libero che amava indossare un mantello di Superman e saltare su e giù dal muro outfield, cavalcando il suo skateboard e giocando a golf.
Egli aveva dipinto i disegni Travelodge e Almaden Hyundai sul muro outfield e il logo "Bees" sul lato del bus della squadra (un'ape con un corpo a forma di Baseball).
Sul retro della porta dello stadio Hilton dipinse un ritratto collegato a Charles Manson: Helter Skelter. Dipinse anche caricature di tutti coloro che hanno soggiornato presso l' Hilton Stadium.
K.Christman (catcher): "E' stata come una terra di giocattoli difettosi"
Frank Verdi, ex giocatore e coach, abbandona la baracca poco prima del 1986 avendo ricevuto un lavoro di scouting con i New York Yankees.
Raccomandò suo figlio Mike ma il General Manager Harry Steve non ne era convinto.
Harry, non potendosi permettere altro personale e viste le casse che piangono, decide anche di fare il coach (pur non avendo mai allenato).


LA STAGIONE 1986
"Non tornare a St.Louis. C'è un mandato d'arresto nei tuoi confronti"
Ci sono modi migliori per iniziare una stagione, questa fu invece la chiamata ricevuta da Reitz da un suo ex compagno di squadra dei Cardinals.
Il mandato è stato emesso nel Missouri orientale, accusando Reitz di aver firmato un assegno per $ 1,083.40 per un rivenditore di auto.
Reitz venne classificato come latitante, la polizia della California si allertò ed era pronta per arrestarlo in qualsiasi momento.
"Ecco quello che è successo: una notte un camion si fermò vicino a me.
Ho cercato di farlo riparare ma hanno mandato un controllo di assicurazione per me"
Oltre ad essere un latitante e un tossicodipendente in recupero, Reitz era un alcolizzato.
"Ero ubriaco per tutto il tempo, a volte anche durante le partite"
La prima partita di questo team improvvisato e che dire di pazzi è poco, si svolge di fronte a 5mila tifosi.
C'è addirittura il Times da Londra.
Howe indossa un cappello con su scritto "non fatemi arrabbiare".
La stagione 1986 dei Bees con tutta la loro esperienza di Major League, veniva auspicata come a senso unico in loro favore: del resto si trattava, si, di giocatori decaduti ma pur sempre di MLB incastrati in una lega minore di basso livello popolata da adolescenti o da giocatori appena di quarto piano.
La rotazione comprendeva Howe (che fallì tra l'altro diversi test antidoping), Norris, McCatty, Arroyo e Vern Ruhle.
Ma non andò così.
142 partite tra risse (tra ubriachi e giocatori Bees stessi), frequentazioni di bordelli a Fresno, autobus rotti durante le trasferte.
I Bees chiudono la stagione con 65 W e 77 L, meglio degli anni precedenti ma sempre ultimi.


SAN JOSE GIANTS
Nel 1987 rimangono solo Reitz, Sconiers e McCatty.
Addirittura chiuderanno 33-109.
Finirono a 61 partite dal primo posto.
Dopo questa stagione la squadra rinacque come San Jose Giants, squadra affiliata ai San Francisco Giants.
Gli ex Bees videro un aumento del 63% di presenze, da 752 fan a partita a 1.229.


ANNI SUCCESSIVI
Steve Howe in totale venne sospeso per sette volte a causa della sua dipendenza da droghe.
Successe anche con i Texas Rangers nel 1987.
Il 28 aprile 2006 Howe stava guidando il suo camioncino a Coachella, in California.
A seguito di un incidente rimarrà ucciso.
L'autopsia ha trovato metanfetamine nel suo corpo.
Howe aveva 48 anni.
Todd Cruz, dopo aver lasciato San Jose, giocò a San Bernardino, Salinas, San Pietroburgo, in Messico e in Italia.
Nel settembre del 2008, mentre nuotava in una piscina, muore annegato a 52 anni (probabilmente per un attacco di cuore).
Nel 2003 uno dei suoi figli, ricevette una condanna a vita per omicidio di primo grado nel Michigan.
Vern Ruhle lasciato i Bees per firmare con gli Angels, chiuse la stagione successiva, il suo ultimo anno, senza vittorie in Triple-A.
Ruhle divenne pitching coach degll Astros e Reds.
Morì nel 2007 di cancro del midollo osseo a 55 anni.
Daryl Sconiers giocò altre quattro stagioni nelle Minors, poi si persero le tracce per un po'.
Momenti difficili per lui in preda alla cocaina e senza una casa.
Nel 2014 Daryl Sconiers Jr. è stato condannato per omicidio di primo grado.
Derrel Thomas, giocò in Messico ed allenò alla High School nel sud della California.
Nel 1993 venne incolpato per aver cercato di comprare e vendere 22 chili di cocaina.
Ken Reitz è sobrio dal 1988. Reitz vive nella periferia di St.Louis, dove gioca a golf e lavora part-time per la Major League Baseball e comunità disagiate.
Fernando Arroyo lasciò i Bees nel 1986 per firmare un contratto con una minors affiliata agli Oakland Athletics.
Arroyo divenne pitching coach in Giappone, Taiwan, Venezuela, Messico, Repubblica Dominicana e Corea del Sud.
Mike Norris ha disputato di nuovo grandi campionati come rilievo per Oakland nel 1990.
Dopo aver vinto una partita disse "Ci sono tre cose associate alla cocaina: il ricovero in ospedale, il carcere e la morte. Avevo fatto due delle tre. L'unica cosa rimasta era la morte. E 'stato il passo successivo, l'unica via d'uscita dalla miseria, la follia".
Norris ha subito un intervento chirurgico al midollo spinale nel 2000 e gestisce una fondazione giovanile ad Oakland.
Egli ha anche ha scritto le sue memorie, inerenti l'abuso di cocaina.
Un capitolo è intitolato "Gli Zar sono andati troppo oltre".



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