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venerdì 31 ottobre 2014

La Rivalità Tra Maccabi ed Hapoel Tel Aviv (Basket Israeliano)

Per anni Hapoel Tel Aviv e Maccabi Tel Aviv sono stati considerati i primi due club di pallacanestro israeliana.
I derby tra le due squadre sono stati sempre considerati come match prestigiosi, spesso però accompagnati da un clima di odio tra le due tifoserie che si traducono in atti di violenza reciproca e teppismo.
La tensione tra i due club ha raggiunto il suo apice nella decade 1980.
Durante questo periodo si sono incontrati più volte in finale play-off di campionato e coppa.
Probabilmente l'incontro più celebre fu la finale del League Championship disputata nel mese di aprile del 1985.
Grazie a Mike Largey, l'Hapoel Tel Aviv vinse la prima partita in modo convincente.
Largey giocò sempre bene contro il Maccabi Tel Aviv battendolo 5 volte in 4 anni.
Prima del suo arrivo, Hapoel Tel Aviv non batteva il Maccabi Tel Aviv da 17 partite di fila.
Nella seconda partita ad inizio secondo tempo, dopo che il gioco si era fermato per un fallo, Motti Aroesti del Maccabi infilò la mano in faccia a Largey.
Largey rispose immediatamente gettando Aroesti a terra.
Successivamente, entrambi i giocatori vennero espulsi dalla partita e sospesi automaticamente da gara 3.
Largey era molto importante per l'Hapoel Tel Aviv, infatti dopo di ciò il Maccabi Tel Aviv vinse gara 2 e 3. Ancora oggi, la maggior parte dei tifosi dell' Hapoel Tel Aviv sono convinti che il Maccabi Tel Aviv escogitò questa provocazione di proposito.


ANNI SUCCESSIVI: TANGENTI E POLEMICHE
Nel corso degli anni il Maccabi Tel Aviv rafforzò la sua posizione dominante nel basket israeliano e il suo status di campioni quasi eterni.
I tifosi dell'Hapoel accusarono i rivali di vari illeciti, comprese l'offerta tangenti per gli arbitri, la firma dei contratti con i giocatori rivali durante la stagione regolare e i playoff e la ricezione di tanti fondi dalle televisioni di Stato per i diritti tv.
Queste accuse, tuttavia, non vennero mai dimostrate.
Con il declino dell'Hapoel negli ultimi anni le partite tra le due squadre son diventate un po a senso unico. Questo, naturalmente, ha portato solo al rafforzamento di odio e ripetuti atti di violenza tra i tifosi.


OLOCAUSTO ED INSULTI
Arriviamo agli anni recenti quando i tifosi dell'Hapoel Tel Aviv augurarono a squarciagola un olocausto a quelli del Maccabi(2006).
Passano altri sei anni e le due squadre si ri-affrontano nuovamente.
"Non c'è spazio per cori simili anche all'interno di una rivalità" disse Guy Pnini alla vigilia.
"So qual è il limite tra ciò che è lecito e ciò che non lo è".
Ventiquattr'ore dopo, lo stesso giocatore, capitano del Maccabi e nazionale israeliano, avrebbe usato altre parole sul parquet, etichettando l'avversario come nazista ed augurandogli malattie a lui e alla sua famiglia.
Il destinatario degli insulti era Jonathan Skjoldebrand, israeliano anche lui, ma biondo e di origini svedesi.
La vittima delle offese non reagì al momento: "Pensavo di non aver sentito bene, ma lui ha ripetuto continuamente", poi ha immediatamente riferito l'episodio ai dirigenti del suo team.
Infine sono state le telecamere a fare giustizia e a diffondere in giro per il mondo il virgolettato di Pnini pronunciato a 1'43" dal termine del terzo quarto, quando la sua squadra conduceva ampiamente sui rivali.
Il Maccabi, aprì immediamente un'indagine prendendo provvedimenti: sospensione a tempo indeterminato del giocatore cui è stata tolta la fascia di capitano e multa di circa 26 mila dollari.
Dalla federazione al coach della nazionale, tutti si sono espressi contro Pnini.
Il giocatore, dopo aver inizialmente cercato di giustificarsi asserendo che la sua era stata una reazione a un aggressione fisica e verbale subita da Skjoldebrand durante il match, ha rilasciato un messaggio pubblicato sul sito del Maccabi, dove ha ammesso che il suo è stata un gesto deprecabile: "Mi vergogno. Voglio chiedere scusa a Jonathan, alla sua famiglia e ai tifosi del Maccabi. Chiedo scusa anche alla mia famiglia che è stata vittima dell'Olocausto".


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