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mercoledì 13 agosto 2014

Tutti I Giant Killings Più Clamorosi Della Storia (FA Cup)

Il Giant-Killing è una prerogativa della FA Cup, quella vera.
Ora, purtroppo, la competizione calcistica più antica al mondo ha perso un po' di fascino e i Giant-Killing son diventati sempre più una cosa rara e nonostante ciò fanno anche meno scalpore proprio perchè la globalizzazione e i tanti stranieri che gioca in Premier League hanno un po' modificato le credenze comuni.
"Tanto siamo ancora in Champions League".


GIANT KILLING
Nella storia se ne contano a centinaia, quindi scegliere i più clamorosi è particolarmente difficile, soprattutto perchè è difficile stabilire il criterio di selezione.
C’è il giant-killing casalingo, per esempio, in cui il pubblico di casa, gente abituata a vedere il loro team giocare in non-league o nei bassifondi delle serie inferiori, si trova di fronte la squadra di massima divisione di turno.
In questo caso la bellezza sta nello stadio, classico impianto da non-league, pieno, nell’entusiasmo con tanto d’invasione di campo finale che accompagna l’impresa.
E c’è il giant-killing esterno, in cui i tifosi della squadra di First/Premier rimangono ammutoliti e qualche migliaio, o meno, di tifosi ospiti, che si son fatti la trasferta senza grosse speranze, esultano come invasati, con la consapevolezza di portarsi a casa lo scalpo del nemico perdipiù conquistato nel territorio avversario. I
l massimo, poi, è il giant-killing su due partite, con pareggio nella prima e vittoria nella seconda.


NEWCASTLE UTD VS CRYSTAL PALACE 0-1(ST.JAMES PARK, FIRST ROUND 12 GENNAIO 1907)
1907, il Crystal Palace era nato da soli due anni e giocava in Southern League, mentre il Newcastle viaggiava al secondo posto della First Division della Football League, che aveva vinto nel 1905.
Ok, il sistema era ancora poco chiaro ma la differenza tra le due leghe era evidente, se si pensa al fatto che solo una squadra di Southern League è riuscita a vincere la FA Cup (il Tottenham nel 1901).
Quindi il Palace si presentava nel nord del Paese con poche speranze di superare l’ostacolo rappresentato dai Magpies, che schieravano dieci nazionali in campo (l’unico non nazionale era, curiosamente, il capitano Alec Gardner) a fronte di un undici del Palace formato in gran parte da “emigranti calcistici”, curiosamente partiti proprio dal Tyne & Wear e dal Teeside per provare a sfondare a Londra.
Per molti era dunque una sorta di ritorno a casa.
Che culminò con un’impresa impensabile, a maggior ragione se si pensa che al secondo turno i Glaziers (non erano ancora Eagles) eliminaro il Fulham e, al terzo, il Brentford, giungendo ai quarti di finale nei quali vennero eliminati dall’Everton.


WALSALL VS ARSENAL 2-0(FELLOWS PARK, THIRD ROUND 14 GENNAIO 1933)
Il grande Arsenal di Herbert Chapman si presentò nelle Midlands destando nei tifosi di casa più che timore, ammirazione.
L'Arsenal di Chapman , al pari dell’Ajax di Michels, ha segnato un’epoca, ha fatto scuola, ha cambiato il modo di intendere il calcio.
In 25.000 affollarono Fellows Park.
L’Arsenal si presentò in divisa bianca (e calzoncini neri), quando solitamente all’epoca era la squadra di casa a cambiare tenuta da gioco in casa di possibile confusione fra colori, e infatti il Walsall si presentò in campo con un completo bianco-azzurro d’urgenza acquistato dal Coventry per l’occasione.
Pronti via e i difensori del Walsall cominciarono la caccia all’uomo, con i poveri attaccanti dei Gunners sempre a terra e l’arbitro con il fischietto sempre in bocca.
Ma era l’unico modo per limitare quello squadrone.
I minuti passavano, l’Arsenal non segnava, e così nella testa dei padroni di casa nacque l’idea del colpaccio, che si tramutò in realtà grazie a Gilbert Alsop e Bill Sheppard.
Il resto è storia, sia perchè rimane uno degli upset più famosi e celebrati, sia perchè per il Walsall (all’epoca Third Division North) rimane The Day, tant’è vero che per i 75 anni dalla partita un box dello stadio (non più Fellows Park) è stato dedicato alla memoria di Alsop.
Rimane invece famosa sponda Gunners per la sfuriata di Chapman verso Thomas Black, autore di una prestazione evidentemente orribile, al quale intimò di non mettere mai più piede ad Highbury: nel giro di una settimana venne ceduto al Plymouth.


YEOVIL VS SUNDERLAND 2-1(HUISH PARK, FOURTH ROUND 29 GENNAIO 1949)
Lo Yeovil ai tempi militava in Southern League e mentre la nebbia scendeva su Huish Park fu ingrado di buttare fuori il Sunderland, guidato dal grande Len Shackleton.
Condizioni atmosferiche probabilmente hanno giocato un ruolo predominante con la scarsa visibilità che rende più difficile per gli ospiti (più tecnici) adattarsi al terreno di gioco.
Alla fine fu Alex Stock che aprì le marcature, prima del pareggio di Jackie Robinson al 62esimo che portò il match ai supplementari con la seria possibilità della sospensione del match.
Ma al 105esimo Eric Bryant trovò la rete del vantaggio per i padroni di casa, prima della fine del match ci fu un'invasione di campo con i tifosi di casa che credevano che l'arbitro avesse decrato la fine dell'ostilità.
La partita in seguito riprese e venne finalmente completata tramandando lo Yeovil nella storia.


OXFORD UTD VS BLACKBURN ROVERS 3-1(MANOR GROUND, FIFTH ROUND 15 FEBBRAIO 1964)
L’Oxford United, all’epoca modesta squadra di Division Four ospitava il Blackburn Rovers, secondo in Division One.
La differenza era abissale: da una parte, Maurice Kyle, Tony Jones e Ron Atkinson, dall’altra i nazionali inglesi Ronnie Clayton e Bryan Douglas, Mike England, Fred Pickering etc , insomma una squadra per l’appunto seconda nella massima serie.
Peraltro Pickering e McEvoy, suo partner d’attacco, ne avevano appena rifilati 8 al West Ham United.
21.504 oxfordiani si presentarono al Manor Ground per vedere dal vivo i campioni del Blackburn, senza grosse speranze di passaggio del turno, ma visto che Match of the Day sarebbe arrivato solo sei mesi dopo, lo stadio era l’unico modo, specie per una squadra di Division Four, per vedere dal vivo dei giocatori internazionali.
Longbottom e Jones portarono sul 2-0 lo United, e tutto diventò d’un tratto possibile.
Quando il Blackburn accorciò le distanze, i crampi allo stomaco dei tifosi di casa si fecero via via più forti, così come la pressione dei Rovers verso la porta dell’Oxford…ma invece che il pareggio, dal nulla scaturì, nel più classico dei contrattacchi, il 3-1 di Bill Calder.
L’Oxford divenne in quel momento la prima squadra di Division Four a raggiungere il sesto round, dove vennero eliminati dal Preston North End.


COLCHESTER UTD VS LEEDS UTD 3-2(LAYER ROAD, FIFTH ROUND 13 FEBBRAIO 1971)
Fourth Division Vs First Division e il Leeds era squadra tra le migliori della massima serie, che avevano vinto nel 1968/69 e che rivinceranno nel 1973/74.
In panchina Don Revie e in campo una serie di star.
La differenza era abissale ma le cose andarono un filino diversamente, soprattutto per merito di Ray Crawford, un nome che quel giorno finì sulla bocca di tutti per la doppietta che rifilò al grande Leeds di Revie.
Lo United, quello “minore” che quel giorno faceva gli onori di padrone di casa, si portò così sul 3-0.
Il disperato tentativo di rimonta del Leeds risulterà vano, nonostante gli uomini di Revie riusciranno ad accorciare le distanze fino a portarsi a un solo goal di distanza.
L’eroica e strenua resistenza del Colchester regalerà ai 16.000 presenti una gioia indimenticabile.


HEREFORD VS NEWCASTLE 2-1(EDGAR STREET, THIRD ROUND REPLAY 5 FEBBRAIO 1972)
Il Newcastle, ovviamente, arrivò alla sfida contro l’Hereford, squadra di Southern League (che con il sistema attuale equivarrebbe alla Conference), da favoritissimo; e i Magpies d’altronde potevano schierare ben sei nazionali.
Due volte rinviata per pioggia, la partita si giocò finalmente il 24 Gennaio a St James Park: 5.000 tifosi dell’Hereford viaggiarono verso nord per accompagnare il loro team.
17 secondi e l’Hereford passò in vantaggio con un goal di Brian Owen.
Malcolm Macdonald e John Tudor, nel giro di 13 minuti, ribaltarono tuttavia il risultato, come da premesse; ma le premesse non tennero conto di Colin Addison, player/manager, che con un tiro dalla distanza fece 2-2: tutti a Hereford per il replay.
Un replay destinato a entrare nella leggenda.
La capacità di Edgar Street era, ufficialmente, di 14.313 spettatori, ma quella sera ce n’erano sicuramente di più, molti dei quali letteralmente appollaiati sulle strutture portanti delle luci e sugli alberi intorno all’impianto (si stima che fossero in 16.000); e a completare la cornice le telecamere della BBC, che mandò nell’Herefordshire un telecronista in prova, tal John Motson che diventerà Motty e la cui voce sarà la voce del calcio per anni.
Insomma, tutti ingredienti per rendere magica una partita.
Il Newcastle passò in vantaggio all’82esimo; sembrava chiusa, ma tre minuti dopo Ronnie Radford!
Poi nei supplementari il goal di Ricky George diede l'incredibil vittoria all'Hereford.
Le scene di giubilo del pubblico a ogni goal e al fischio finale, con le invasioni di campo e le sciarpe bianco-nere al collo rimangono tre le più belle che si possano ricordare.


BRIGHTON & HOVE ALBION VS WALTON AND HERSHAM 0-4(WITHDEAN STADIUM, FIRST ROUND 28 NOVEMBRE 1973)
Brighton era allora in terza divisione ma il breve soggiorno di Brian Clough da allenatore assicurò l'interesse nazionale dei media.
Il modo in cui la squadra della South Coast venne accolta(percossa) senza troppi complimenti dai loro modesti avversari di Isthmian League(0-4).
Brian Clough dirà "Non riesco a ricordare un risultato peggiore della mia carriera."


BURNLEY VS WIMBLEDON 0-1(TURF MOOR, THIRD ROUND 4 GENNAIO 1975)
Quel giorno una nuova squadra, destinata a scrivere una romantica storia nel calcio inglese, fece capolino tra i grandi: il Wimbledon.
Quella stagione i Dons giocavano ancora in Southern League, che vinceranno  per altri due anni prima dell’elezione, finalmente, in Football League, avvenuta al termine della stagione 1977.
Il sistema infatti era semi-chiuso, e tutelava in modo esagerato i club che terminavano ultimi in Football League col sistema della ri-elezione per numero di voti ricevuti.
I Dons erano ospiti di una squadra, il Burnley, che terminerà la stagione decima in First Division, e a Turf Moor l’aria era tranquilla: un pomeriggio festoso dedicato alla competizione più antica e affascinante.
Che verrà ricordato però per il goal di Mick Mahon e per le parate di Dicky Guy, che quel giorno si trasformò in Gordon Banks ammutolendo spettatori e, metaforicamente, gli attaccanti in claret & blue.
Il Wimbledon si presentò così al grande pubblico, una favola che culminerà un pomeriggio del 1988 a Wembley, con un goal di Lawrie Sanchez che tutti abbiamo impresso nella mente.


BOURNEMOUTH VS MANCHESTER UTD 2-0(DEAN COURT, THIRD ROUND 8 GENNAIO 1984)
Da una parte i Red Devils, detentori del trofeo, di Ron Atkinson, che abbiamo già incontrato come giocatore dell’Oxford United, dall’altra il Bournemouth guidato da un ex giocatore del West Ham, Harry Redknapp, che terminerà diciassettesimo in Division Three.
Eppure quel giorno non ci fu storia, uno United mollo e distratto venne sconfitto senza grosse possibilità d’appello.
Milton Graham e Ian Thompson, nel secondo tempo, portarono il risultato sul 2-0.
L’unico sussulto per lo United venne dai propri fans, che a pochi istanti dal termine invasero il campo e crearono qualche tafferurglio sedato nel giro di 5 minuti dalla polizia del Dorset.
Rimane forse il risultato più importante della storia del Bournemouth, mentre lo United da lì a due anni avrebbe chiamato uno scozzese di nome Alex Ferguson, che nel 1989 si trovò nuovamente di fronte il Bournemouth, sconfiggendolo al replay.
Per quanto riguarda Harry Redknapp, alzerà la coppa come manager del Portsmouth.


SUTTON UTD VS COVENTRY CITY 2-1(GANDER GREEN LANE, THIRD ROUND 7 GENNAIO 1989)
Il Coventry City, che due anni prima alzò il trofeo in faccia a una delle versioni migliori del Tottenham Hotspur (Allen, Hoddle, Waddle e compagnia), si presentava nel sud londinese forte delle quattro categorie di differenza e di quel prestigioso alloro.
Dall’altra parte i padroni di casa, che militavano senza infamia e senza lode in Conference (termineranno dodicesimi quell’anno) e per i quali quella partita rappresentava l’apice della stagione, che si fosse vinto o perso.
Certo, la vittoria avrebbe dato a quell’edizione del Sutton United i crismi dell’immortalità, ma nessuno la pretendeva. 8.000 south londoners affollarono l’impianto ed andarono in visibilio quando Rains portò lo United in vantaggio dopo 42 minuti primi.
Sette minuti dopo l’intervallo, Phillips pareggiò ma sette minuti dopo, nuovamente, Matthew Hanlan timbrò il 2-1 che significò vittoria, visto che i tentativi del Coventry di pareggiare risultarono vani, compreso una doppia carambola traversa-palo clamorosa.
Il calcio è uno sport magnificamente imprevedibile quando vuole e quel giorno il Sutton lo dimostrò.


WREXHAM VS ARSENAL 2-1(THE RACECOURSE GROUND, THIRD ROUND 4 GENNAIO 1992)
Wrexham-Arsenal è uno degli upset più famosi di sempre: una differenza abnorme tra le due squadre, e basta andare a vedere la formazione dell’Arsenal di quel giorno: Seaman, Dixon, Winterburn, Hillier, O’Leary, Adams, Rocastle, Campbell, Smith, Merson, Carter.
Dall’altra parte il Wrexham, che era rimasto in Football League solo perchè questa venne allargata.
13.343 spettatori assisteranno all’impresa dei propri beniamini.
L’Arsenal passò in vantaggio con Adams al 44′, e la partita sembrava incanalarsi su questi binari, almeno fino all’82’...quando i due minuti tra i più importanti nella storia del club gallese cambiarono le carte in tavola. Mickey Thomas e Steve Watkin, i due autori della favola made in Wales.
Nel turno successivo, il Wrexham uscì al replay per mano del West Ham, ma quella partita rimane indelebile.


LEICESTER CITY VS WYCOMBE WANDERS 1-2(FILBERT STREET, FIFTH ROUND 10 MARZO 2001)
Non l'impresa più clamorosa visto che il Wycombe militava in seconda serie ma la cito lo stesso perchè fu incredibile quello che successe.
I Wycombe Wanderers devono affrontare in trasferta il Leicester City, squadra di Premiership che l’anno prima aveva vinto la Coppa di Lega.
Il pronostico è tutto per il Leicester, sebbene in panchina non ci sia più Martin O’Neill, passato ai Celtic Glasgow.
I Foxes senza il manager nordirlandese videro calare bruscamente il proprio rendimento, ma il Wycombe è l’avversario ideale, anche perché ulteriormente indebolito da una serie di infortuni impressionante: privato di tutti gli attaccanti della rosa, il tecnico Lawrie Sanchez è costretto a mettere un annuncio sul sito web del club alla ricerca di candidature al ruolo di centravanti.
La notizia viene ripresa sul televideo di Itv e qui letta dall’agente di Roy Essandoh, nato a Belfast e che a 26 anni ha già giocato, senza impressionare, in Scozia, Finlandia e Inghilterra.
Non avendo nulla da perdere Roy avanza la sua candidatura.
Non avendo nulla in alternativa Sanchez gli offre un contratto per poche partite.
Il 10 marzo 2001 a Filbert Street il Wycombe affronta la sfida col Leicester col solito 4-4-2 ma il duo d’attacco è formato dal centrocampista incontrista Keith Ryan e da George Clegg, giocatore in prestito.
Sul punteggio di 1-1 Sanchez sostituisce Ryan con Essandoh e l’ex punta del VPS Vassa ripaga la fiducia siglando il gol vittoria con una splendida girata di testa su cross di Bates.
Con lo stesso punteggio il Wycombe verrà poi eliminato in semifinale, dopo aver retto per 78 minuti, dal Liverpool di Michael Owen, Emile Heskey e Robbie Fowler, che nel giro di tre mesi vincerà Coppa di Lega, Coppa Uefa e Coppa d’Inghilterra.
A fine stagione i Wanderers liberano Essandoh, che inizierà da Barnet il suo girovagare nelle serie minori del calcio inglese che lo porterà a brevi permanenze con Cambridge, Billeicay Town, Grays Athletic, Gravesend & Northfleet sino a fermarsi cinque stagioni coi Bishop’s Strotford, dove segna 62 gol in 149 partite.


LIVERPOOL VS BARNSLEY 1-2 (ANFIELD ROAD, FIFTH ROUND 16 FEBBRAIO 2008)
Uno dei più drammatici giant-killings della storia recente porta la firma del Barnsley.
Il Liverpool venne eliminato da un volenterosissimo Barnsley in un match spettacolare.
Fu una grande delusione per i Reds, nettamente staccati dalla vetta in campionato e che puntavano molto sulla coppa nazionale.
Il Liverpool passa in vantaggio al 32', quando una buona azione di Babel sulla sinistra regala a Kuyt un pallone da controllare e piazzare in rete dall'interno dell'area piccola.
Il Barnsley però reagisce e un colpo di testa del difensore Steve Foster batte l'incerto Itandje (inguardabile in tutti i 90 minuti) riportando la gara in parità al minuto numero 57.
A quel punto il Liverpool prende d'assalto la porta di Luke Steele, ma i Reds non riescono mai a segnare per sfortuna (traversa di Kewell) ma anche per imprecisione, pure quando la chance sembra impossibile da sbagliare (Crouch in mischia a porta vuota).
Tutto sembra prefigurare un replay ma al 93' il capitano Bryan Howard trova un buon pallone in area, viene agganciato da un avversario prima del tiro e reclama un rigore che appare evidente per tutti ma non per l'arbitro Atkinson.
Il Barnsley è furioso ma l'azione continua, la palla finisce proprio per lo stesso Howard che scarica la propria rabbia nel rasoterra molto angolato e i Tykes all'ultimo minuto strappano una bellissima qualificazione ai quarti di finale, eliminando il Liverpool nella propria tana e inguaiando ulteriormente Rafa Benitez.


MANCHESTER UTD VS LEEDS UTD 0-1(ELLAND ROAD, THIRD ROUND 3 GENNAIO 2010)
Leeds sembrava essere in risalita dai tempi duri che avevano visto la loro discesa nelle divisioni inferiori, con Simon Grayson che li condusse nella parte superiore della classifica di League One(terza serie) ma ovviamente di fronte c'era il grande Manchester Utd di sir Alex Ferguson.
LA FA Cup però ancora una volta dimostrò che i valori in campo contano relativamente e l'attaccante Jermaine Beckford ricevendo una palla profonda da Jonny Howson trafisse Tomasz Kuszczak di fronte ad una scioccata Stretford End.


NORWICH CITY VS LUTON TOWN 0-1(CARROW ROAD, FOURTH ROUND 26 GENNAIO 2013)
Partita storica, oltre al giant-killings in sè, il fatto che da Sutton Utd-Coventry non accadeva che una squadra di non-league ne eliminasse una di First/Premier League.
Il goal di Rendell che ha spedito gli Hatters al quinto turno merita quantomeno di essere menzionato, così come il fatto che, nel turno precedente, il Luton ha eliminato il Wolverhampton Wanderers, ai tempi in Championship ma pure sempre squadra di grande tradizione.


ALTRI GIANT KILLINGS
Ovviamente sarebbe impossibile citarli tutti.
Da ricordare anche questi: Shrewsbury-Everton 2-1 del 2003 e Stevenage-Newcastle Utd 3-1 del 2011.
Il più vecchio di tutti risale al 1900, quando il Millwall (all’epoca ancora Millwall Athletic) vinse 3-1 sul campo del più quotato Aston Villa, la squadra principale di inizio secolo.



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