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giovedì 26 giugno 2014

Differenza Tra No Hitter e Perfect Game (Baseball)

Nel Baseball i punti (Run) si realizzando conquistando basi (ball o per errori del pitcher/catcher/difesa) e realizzando valide (Hit). Un pitcher lancia una "Quality Start", quando in almeno 6 inning lanciati subisce al massimo 3 Run. Si parla di "Dominant Start" quando il pitcher in almeno 7 inning lanciati subisce al massimo 2 Run. Infine si realizza uno "Shutout" (imbiancata o cappotto), se non concede alcun punto. Essa quindi è una statistica accreditata al lanciatore che riesce a non far segnare alcun punto agli avversari in tutta la partita. Nelle statistiche viene abbreviato in SHO. Se più lanciatori si alternano al lancio, si realizza uno Shutout Combinato.


NO HITTER
La parola No-Hitter letteralmente vuol dire "nessuna valida", essa designa una partita di almeno 9 inning in cui una delle due squadre non riesce a realizzare nemmeno una battuta valida. Una battuta, cioè, che termina in territorio valido e che consenta al corridore di raggiungere la prima base salvo (quindi prima della palla, scampando dall'eliminazione). Esso designa nello specifico la prestazione di un solo lanciatore ed è uno dei momenti attraverso il quale si raggiunge il Perfect Game.
Se conoscete il gioco del Baseball, nonostante sia molto difficile da realizzare, un No-Hitter non è garanzia di vittoria, in quanto i battitori avversari potrebbero raggiungere la prima base attraverso errori dello stesso lanciatore o della difesa. O ancora su base ball, grazie cioè a quattro lanci che terminano fuori della zona di strike. Da lì, un Wild Pitch, una base rubata o altri errori potrebbero garantire il punto agli avversari malgrado gli stessi non battano nessuna valida.
Poi ovviamente per esser sconfitti dovrebbe capitare che la squadra che lancia il No Hitter sia poco produttiva in attacco.


PERFECT GAME
Infine il Perfect Game. Innanzitutto, la partita perfetta inizia con una vittoria (W) del pitcher e della sua squadra. Quando il lanciatore che ottiene la vittoria è l'unico a scendere in campo per la propria squadra, senza bisogno quindi di lanciatori di rilievo che lo sostituiscano, allo stesso viene attribuita anche una "partita completa" (complete game). Mentre tutte le partite garantiscono un vincitore, il numero di complete game è già molto inferiore. Una partita completa in cui la squadra avversaria non realizza neanche un punto fa raggiungere al lanciatore la tappa successiva verso la perfezione, lo Shutout (di cui abbiamo parlato prima). Altra tappa fondamentale per raggiungere la partita perfetta è il No-Hitter quindi una partita di almeno 9 inning in cui una delle due squadre in campo non realizza neanche una battuta valida. In oltre 178.000 partite disputate dal 1900 al 2014 nelle Major Leagues, si sono avuti solo 243 No-Hitter: per definizione, solo in queste poteva essere realizzato un Perfect Game. Nella partita perfetta, infatti, devono essere eliminati anche i più piccoli errori di un No-Hitter: quindi, nessuna valida, nessuna base ball, nessun errore che garantisca una base a un avversario, né da parte del lanciatore, né tantomeno dai suoi compagni della difesa. Secondo questi termini, solo 21 partite nella storia del baseball moderno possono essere definite Perfect Game: si tratta all'incirca di una partita 8 otto anni. Il Perfect Game ha premiato in maniera più o meno uguale campioni immortali ed illustri sconosciuti, ed ha arricchito il proprio mito anche grazie a prestazioni straordinarie che per un piccolo difetto non riuscirono a raggiungere la perfezione.
Ovviamente per qualsiasi di questa impresa (No Hitter e soprattutto Perfect Game) molto importante, oltre che la giornata di grazia del lanciatore (e della difesa), anche la prestazione in battuta non eccezionale degli avversari.



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